Stivali rossi e ombrello viola.
Le pozzanghere richiamano l’eco di onde che ormai vivono solo nei ricordi.
Ci sguazzi dentro, Ottobre, spietato come sempre.
Ci rubi il giorno, il caldo, le maniche corte.
Ci lasci alla finestra, a guardare i vetri rigarsi di pioggia.
Eppure ti fai re delle stagioni, il più magnanimo si può dire, regali carnevale di foglie, cieli azzurri e profumo di terra umida. Elargisci frutti buoni e dolci, il fruscio dei boschi sotto i piedi, fili sinuosi di fumo. Ci ricordi che se abbiamo passato l’estate con il naso all’insù – le stelle, il sole, le vette e l’orizzonte – ora dobbiamo tornare a guardare giù – le castagne, i rigagnoli di pioggia, le foglie, i funghi -.
La verità si scopre sempre così, chiedendo al cielo e alla terra, insieme.
E se anche le cose più piacevoli giungono alla fine, tu sorridi appena, perchè non sei un mese
che si crogiola nella propria saggezza, e con i tuoi venti già freddi, ti sentiamo bisbigliare
appena: “E allora, che sia una fine spettacolare”.
Chiara Ferraris
Disegno di Simona Carrossino @matericasi