“Ti aspetto sotto al noce. Nell’ora più calda”
Mi allungo alla sua ombra, allora, in questo giorno assolato di metà estate, e mi lascio invadere dalla frescura delle fronde. Ho ancora, sul palato, il sapore del latte di mandorla.
Chissà se lo sentirai anche tu. Avverto la stagione perdere dolcezza, farsi più spietata, e scivolo nel sonno, cullata dall’illusione di un alito di vento. Mi risveglio appena, quando sento il tuo corpo accaldato aderire al mio, la bocca umida assalire il mio collo, le braccia stringermi i fianchi. Il mio corpo reagisce al tuo, sento un calore familiare rendermi morbida e accogliente. “Schhh… Non svegliarti” sussurri.
Ci addormentiamo insieme, con la pace dei bambini, sotto il noce, e solo così può essere, solo in questa stagione che affoga la ragione e amplifica i sensi abbiamo il coraggio di farlo.
Arriverà l’autunno, poi, e l’inverno, e io guarderò il noce dalla finestra della soffitta, lo vedrò perdere le foglie, regalarle al terreno, ricoprirlo del tutto, seppellire noi, i nostri corpi nudi, che rimarranno per sempre lì, all’ombra di un’estate.
Chiara Ferraris
Ortiche di Seta
Ph: disegno di Simona Carrossino Materica Si